Bufale. Cosa sono e come riconoscerle – Sloweb


SPECIALE FAKE NEWS #EPISODIO 1 – per Sloweb

di Federico Bottino

Sempre più spesso sentiamo parlare di fake news e di bufale.
Nella realtà vi sono diverse tipologie di contenuti fuorvianti, i quali possono essere completamente falsi, parzialmente falsi o semplicemente faziosi. In questo articolo cercheremo di spiegare con parole semplici cos’è una “bufala” e come riconoscerla.

Cosa sono le bufale

Si tratta di un contenuto che è certamente falso e che non trova nessun tipo di riscontro nella realtà effettiva. Viene creato appositamente per alimentare una certa strategia di distribuzione-contenuto o di propaganda, oppure causato da grossolani errori giornalistici o false attribuzioni. Nell’ambito della propaganda politica, sempre più vengono create e distribuite vere e proprie menzogne ideate per screditare una parte politica o un candidato.
Le bufale hanno una naturale vocazione al sensazionalismo, spesso utile per alimentare la viralità dei contenuti e a raggiungere il maggior numero di persone in un breve tempo.

Perchè vengono create le bufale?

Nel suo ultimo libro, The fake news Bible – Guida alle Fake News,  Marco Camisani Calzolari ha analizzato gran parte del fenomeno delle fake news, fra cui le bufale e i meccanismi con cui vengono distribuite e quali tecniche vengono utilizzate per renderle sempre più virali.
Qui brevemente riportiamo due dei principali motivi analizzati da Camisani Calzolari: la politica e i soldi.
Per quanto riguarda l’ambito politico, le bufale servono semplicemente ad accaparrarsi qualche elettore poco attento alla verifica delle informazioni (un credulone, insomma!).
Lo testimoniano le bufale contro il candidato del PD, Matteo Renzi, vittima di una tempesta di fake news e bufale a danno di diversi membri della sua famiglia, oltre che sul conto del candidato stesso, durante il periodo della campagna elettorale precedente alle votazioni del 4 marzo.
Nel settore privato invece, e nello specifico in  quello “post editoriale“, primaria è la necessità di convogliare il numero maggiore di utenti nei propri spazi digitali e monetizzare il traffico tramite il Display Advertising (annunci pubblicitari con delle grafiche che compaiono a bordo degli spazi che si usano per navigare, a volte interrompendo la navigazione).
Sono infatti numerose le redazioni che si adoperano per comporre e distribuire contenuti dai titoli sensazionali e spesso completamente falsi. Per esempio le false morti in rete, i ritrovamenti o misteriosi avvistamenti di animali fantastici o altri eventi incredibili e fantastici. Anche in questo caso la politica viene tirata in ballo, poiché grande contenitore di temi caldi e capaci di riscuotere un grande “successo” fra i lettori social. Diversi redattori digitali hanno ammesso che distribuivano fake news e bufale a tema razzista per attirare una grande mole di traffico sui propri siti, riuscendo in certi a monetizzare la rabbia di una parte della cittadinanza per migliaia e migliaia di euro al mese.

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Tipico sito di bufale e fake news

Come riconoscere una bufala?

I vertici di Facebook (principale veicolo di distribuzione delle fake news) hanno più volte asserito di voler iniziare a promuovere dei programmi per facilitare il riconoscimento delle bufale, addirittura proponendo nel 2017 un “bottone anti bufale”, così ammettendo implicitamente il fondamentale ruolo delle reti sociali nel favorire la distribuzione di contenuti falsi, fuorvianti o creati in maniera dolosa per fare propaganda o gonfiare i dati sul traffico dei siti web.
I tentativi promossi dal Social Network di Zuckerberg tuttavia si sono rivelati inefficaci oppure mai messi davvero in atto, dimostrando così l’effettiva difficoltà nell’arginare la distribuzione di contenuti fake come le bufale.
Inoltre si ritiene che un’azienda privata non possa essere il soggetto garante di una qualunque forma di censura.
Chi controllerebbe i controllori?
Questo vuol dire che dobbiamo essere noi i principali vigili dell’a credibilità e attendibilità dell’informazione e delle fonti a cui decidiamo di rivolgerci.
Solo il nostro senso critico, la nostra intelligenza e la nostra maturità intellettuale può salvarci dal baratro dell’ignoranza!
Ecco quindi un paio di consigli per identificare in pochi passi una bufala oppure un sito che distribuisce contenuti fake.

VAI OLTRE IL TITOLO! NON CASCARE NEL CLICK-BAIT

Spesso le bufale vogliono appositamente essere sensazionalistiche per attirare click. Se leggi un titolo che ti sembra avere toni esagerati, esasperati o eccessivamente entusiastici, probabilmente il contenuto non è così affidabile. La tecnica che trasforma i titoli in ami per i creduloni, attraverso titoli sensazionali si chiama “Click-Bait”.

CONTROLLA LA FONTE CHE HA PUBBLICATO IL CONTENUTO

Ma siamo proprio sicuro che il fattoquotidaino.it (il link rimanda a un sito di fake news) sia un sito credibile e degno della nostra fiducia? E che dire di molti altri siti che fingono di essere testate più o meno credibili o, peggio, testate indipendenti, come la “voce del popolo”, “informare per resistere” e altri simili. Cercate sempre di informarvi attraverso canali credibili e accreditati a livello nazionale o internazionale. Sempre controllare chi è l’autore dell’articolo e se si può verificare chi sia e che per lo meno presenti delle competenze (o un’esperienza giornalistica sufficiente) per commentare i fatti che sta descrivendo.  I migliori giornalisti lavorano per CNN, BCC e altre grandi testate, sicuramente non per il sito di fake news di turno.
Controllate sempre la lista nera curata da BUTAC (esperti che si occupano di corretta informazione e smascherare bufala).
Un’altra pratica utile può essere quella di confrontare sempre le notizie con quanto riportato dalle agenzie stampa internazionali o dai giornali più autorevoli. Se la notizia non è stata rimbalzata da nessuna agenzia, probabilmente è falsa.

ATTENTO AI PREGIUDIZI DI CONFERMA

Il pregiudizio di conferma (in inglese confirmation bias / confirmatory bias) in psicologia indica un fenomeno cognitivo umano per il quale le persone tendono a muoversi entro un ambito delimitato da loro convinzioni acquisite.
Spesso le bufale fanno leva su delle comuni paure, pregiudizi e false credenze già insite nella testa delle persone. Per questo è bene cercare di dimostrarsi sempre una persona lontana da pregiudizi e credenze comuni poiché altrimenti saremmo potenziali vittime di bufale e fake news che hanno obiettivo quello di confermare i nostri pregiudizi tramite notizie false e menzogne.

Per maggiori informazioni su fake news e bufale, consulta la guida alla Disinformazione a cura di ValigiaBlu.it


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