7 tipi di contenuti fuorvianti – Declinazione di una fake news


In un precedente articolo avevamo già parlato di quale fossero le tre fondamentali regole per difendersi dalle fake news.

  • Distinguere fra i vari tipi di contenuti fake
  • Conoscere le motivazioni di chi crea le fake news
  • Conoscere le modalità attraverso le quali vengono distribuite le fake news

In seguito all’analisi proposta dalla ricercatrice Wardle, ci sarà possibile declinare una potenziale fake news, in 7 tipologie di contenuto fuorviante.

Andiamo a vederle insieme.

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Source: FirstDraft

Informazioni contestuali false

In questa tipologia il contenuto reale è accompagnato da informazioni contestuali false. Per fare un esempio, durante la prima prima campagna pubblicitaria di Donald Trump, venivano mostrate delle immagini raffiguranti alcuni migranti che volevano rappresentare il confine tra Messico e Stati Uniti, quando tuttavia il filmato utilizzato ritraeva dei migranti che stavano attraversando la frontiera del Marocco a Melilla in Nord Africa. Si trattava, dunque, di un contenuto vero utilizzato in un contesto sbagliato al fine di fuorviare l’idea dello spettatore.

Una famosa presunta fake news sui campi di tortura libica, distribuita da Avvenire, aveva usato immagini del 2011 per descrivere gli orrori dei campi libici nel 2018, trasmettendo quindi un’informazione vera (avvengono torture nei campi libici) accompagnata da un contesto falso (le immagini erano immagini del 2011).

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source: https://medium.com/1st-draft/fake-news-its-complicated-d0f773766c79

Il contenuto impostore

Quando il contenuto viene spacciato come autorevole o proveniente da fonti realmente esistenti e invece sono false, inesistenti oppure non credibili.
Pensiamo per esempio ai giornali online che distribuiscono fake news fingendosi, anche nel nome, e quindi nell’url, giornali autorevoli come il “Giomale”, “Il Fatto Quotidaino”.
Wardle nell’articolo per FirstDraft scrive che tramite un sito, Clone Zone, è possibile fare queste operazioni con facilità.

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Contenuto Manipolato

Il contenuto manipolato è una tipologia di contenuto che è stato contraffatto con tecniche di editing multimediale al fine di distorcere l’informazione al suo interno.
Vi sono diverse tecnologie con cui manipolare un contenuto. Se parliamo di immagini, programmi come photoshop possono dare risultati sorprendenti a chi è in grado di padroneggiarli.

Per quanto riguarda invece l’ambiente video, è possibile anche modificare delle riprese con dei software appositi. I deepfakes per esempio sono una tipologia di video-editing, eseguiti utilizzando tecniche del mondo dell’intelligenza artificiale, che permettono di creare risultati video davvero incredibili.

Satira

La parola satira deriva dal nome di una pietanza latina, la (lanx) satura, letteralmente “piatto pieno”. La satura era infatti composta da una moltitudine di ingredienti. Per i latini la pietanza era una metafora per descrivere gli antichi spettacoli “satirici”, i quali includevano dentro di sé una moltitudine di arti, dalla danza, all’improvvisazione, fino al componimento.  Oggi per satira intendiamo un genere di composizione poetica a carattere moralistico o comico, che mette in risalto, con espressioni che vanno dall’ironia pacata e discorsiva fino allo scherno e all’invettiva sferzante, costumi o atteggiamenti comuni alla generalità degli uomini, o tipici di una categoria o di un solo individuo. Da Orazio a Lercio, la satira si è spesso occupata del potere e della politica, distribuendo (o performando) contenuti distorti in modo da dare una particolare interpretazione a fenomeni e fatti politici. Nel caso del web, ci sono più casi di creatori di contenuto che diffondono notizie palesemente false o incredibili, per trasmettere un messaggio satirico. Importante sottolineare la differenza sostanziale fra i contenuti satirici, come quelli del “Lercio”, e i contenuti impostori come quelli del “Fatto Quotidaino”. Le due tipologie di contenuto si distinguono infatti dal fatto che i contenuti satirici palesano a livello formale la loro natura satirica (e quindi fake), mentre i contenuti impostori tendono a nasconderla.

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Il Lercio

Contenuto ingannevole

È definibile un contenuto ingannevole quel contenuto reale (non falso) che viene accompagnato da informazioni e/o notizie di contesto, false, fuorvianti o pretestuose, inserite per rafforzare un’idea preesistente. Il contenuto ingannevole tende, non a informare, bensì a fuorviare l’opinione del lettore partendo dall’interpretazione parziale di un singolo fatto.
Pensiamo agli articoli dei giornali di propaganda quando utilizzano l’interpretazione un singolo fatto per consolidare la loro posizione politica. Il contenuto parte quindi da un’informazione reale ma la condisce di dettagli pretestuosi (o direttamente) falsi al fine di ingannare il lettore e attrarlo nelle proprie fila. La pubblicità aziendale (o corporate) è maestra nel confezionare questi tipi di contenuti (pensiamo banalmente alle pubblicità di qualsiasi spazzolino che viene descritto sempre come “il preferito dai dentisti”). Lo sono tuttavia anche i contenuti provenienti dalla cosiddetta pseudoscienza, che fingendo autorevolezza e proponendo pochi dati, decontestualizzati, insufficienti e interpretati in modo dubbio, avanzano teorie pseudoscientifiche o peggio direttamente diagnosi mediche. Vedi i casi sul vaccino che secondo alcuni no vax provocherebbe l’autismo; un’attivista no vax ha anche subito una condanna dal tribunale per la distribuzione di una fake news.
Vedi anche il caso del Ministro dell’Interno che ha diffuso le fake news pronunciate da un ndranghetista contro il modello Riace.

Il Click – Bait o Falsa Connessione

Il click-baiting è una tecnica pseudo giornalistica che prevede l’uso di titoli sensazionalistici e immagini in evidenza incredibili o assurde, create apposta per colpire e catturare l’attenzione del lettore. Spesso capita infatti che il titolo (o l’immagine d’evidenza) non rispecchino il reale contenuto dell’articolo o del messaggio, dando modo al lettore di farsi un’idea fuorviante sul reale contenuto del post.

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Contenuto falso al 100%

Ci sono infine i contenuti totalmente falsi. Fabbricati per distribuire menzogne, bugie o fatti e misfatti mai accaduti, con un fine particolare e specifico, che può spaziare dalla propaganda politica alla monetizzazione del proprio sito tramite la pubblicità.
Questi contenuti nascono all’interno di piani editoriali pensati per fuorviare l’opinione pubblica o, peggio, un particolare target di persone. Ricordiamo infatti che tramite gli strumenti di advertising social (come Facebook, Linkedin o Twitter) è possibile distribuire a bassissimo costo un particolare contenuto all’interno di un bacino di pubblico definito in base a una moltitudine di caratteristiche, raccolte con cura e dovizia durante i processi di profilazione operata dai social network.

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