Morte Social


-E’ morto… –

-Eco. Lo so.- rispondo incalzante ad Anita che scrolla il suo social’s feed muovendo il pollice dal basso verso l’alto.

-Lo stanno condividendo tutti.-

-Secondo me a Facebook fanno i gran salti di gioia quando muore una celeb. Sai quanti click racimolano-

-I salti di gioia li fanno anche gli utenti: qualcos’altro circa cui piangere- risponde un po’ stizzita Anita, che ora si è alzata dal letto e si infila i calzini.

-Perché dici così? I lettori mica lo fanno per soldi, FaanPage sì!-

-Lo fanno comunque per qualcosa in cambio. Qualcosa con cui possano acquistare un po’ di soddisfazione.-

-Attenzione da parte degli altri?-

-No, molto meno. Un like.- E dopo avermi risposto con un tono che a me è sembrato triste, si allontana dalla camera da letto in cucina, con addosso solo le mutande e i calzini, tenendo scoperti i seni turgidi. La vedo scomparire dietro la porta della camera da letto ma dal vetro della porta miro la sua sagoma che si allunga per prendere qualcosa in alto e poi si china per posarlo a terra. Rimane in cucina per qualche minuto Anita, mentre io continuo a scorrere post sulla scomparsa di Eco.

“E’ morto il mio scrittore preferito”, “E’ morto il maestro.”, “Addio, insegna agli angeli a scrivere”, “Maestro, che la rosa ti accompagni.”

Eco odiava il Nome Della Rosa. Lo odiava proprio quel romanzo.

Ci rimugino su e divento anch’io mesto. Penso a quanto sia triste morire per essere pianto da un gregge che poi non è il tuo.

Interrompe i miei tristi pensieri l’udire il brontolio della caffettiera e, dopo poco, la vista di Anita che è tornata in camera dal letto, portando con sé due tazzine di caffè.

-Gli imbecilli sui social di cui parlava, ora lo piangono. Eco ingrato.-

-Secondo me sai cosa si dovrebbe fare tutte le volte che muore qualcuno di importante?- Mi chiede Anita togliendosi i calzini e posando i seni sul mio petto.

Facciamo così l’amore. E pazienza che è morto il grande e sempiterno Umberto Eco. A tutti capiterà. Prima o poi. Quindi chissenefrega, ecco.
Proprio come avrebbe voluto lui.


Rispondi

Scopri di più da Federico Bottino

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading